Stefanelli firma l’atto per avviare le verifiche sull’ex Goodyear e sulle cave di Aprilia e Cisterna, saranno gli uffici a valutare se le aree sono idonee per ospitare gli impianti di smaltimento dei rifiuti
La Provincia di Latina riattiva il percorso per l’individuazione di una discarica, avviando il processo di Valutazione strategica ambientale (Vas) per i tre siti indicati dal commissario per l’emergenza rifiuti: ex Goodyear e cava di Scavilana a Cisterna e la cava di Aprilia in zona Pontoni.
E’ questo in sintesi quanto contenuto nel decreto n. 78 del 21 novembre del Presidente Gerardo Stefanelli, con il quale si è provveduto “all’aggiornamento del piano provinciale dei rifiuti” approvato con delibera di Consiglio dell’11 aprile 2018, sulla base delle indicazioni fornite dall’atto commissariale del 16 giungo, che individuano appunto queste tre aree come quelle maggiormente idonee nel territorio pontino per ospitare un impianto di smaltimento dei rifiuti. Con il decreto del 21 novembre si dà dunque mandato ai dirigenti dei settori Ecologia e Tutela del Territorio e Pianificazione Territoriale, ognuno per quanto di competenza, di eseguire gli atti necessari per attivare l’iter ed arrivare ad una decisione definitiva. Una scelta che sembra ormai necessaria, visto che è la stessa Provincia a ricordare che nell’Ato di Latina al momento “non ci sono impianti di discarica attivi” e che meno di un mese fa la Regione Lazio ha comunicato l’emergenza rifiuti per il territorio pontino, a seguito dell’imminente esaurimento dei volumi disponibili nella discarica di Viterbo per i gestori degli impianti di trattamento dei rifiuti urbani dell’Ato di Latina(Rida Ambiente, Refecta e Csa). Dunque chi si aspettava che l’Ente di via Costa sposasse la linea dura dei comuni di Aprilia e Cisterna contro l’atto del commissario (già impugnato al Tar) è rimasto deluso. “I Comuni di Aprilia e Cisterna di Latina hanno presentato ricorso ma la Provincia di Latina non può impugnare l’atto del commissario ad acta, che di fatto sostituisce le scelte dell’Ente. Adesso 8i nostri uffici – spiega il Presidente Gerardo Stefanelli – tramite le procedure Vas verificheranno se i siti sono idonei oppure no, si tratta di una procedura necessaria perché la Regione per autorizzazione l’extra costo ha bisogno di dimostrare che sul territorio non ci sono siti disponibili”.
L’amministrazione provinciale attende che la Regione Lazio attivi definitivamente gli Egato, per i quali in queste ore sono stati fatti passi vanti con la definizione dei criteri per i Comuni che ne faranno parte, ma mentre i mesi passano la scelta per il sito prescelto si fa sempre più vicina. E al momento restano in ballo solo le tre aree individuate dal commissario.