Approvato il bilancio di previsione: un milione di euro saranno incassati dagli autovelox. «Manovra complessa»
Declne di milionl di euro su viabilità, edilizia scolastica, personale, ambiente, formazione: ma anche. dall’altra parte. quasi 22 milioni di euro da restituire allo Stato sempre in base alla legge di riforma Delrio del 2014. E’ questo il Bilancio di previsione della Provincia di Latina, approvato ieri a maggioranza (7 voti a favore e 2 astenuti da Fdl e gruppo misto) dal Consiglio provinciale. insieme al Dup (Documento unico di programmazione). Tra le cifre principali spiccano quelle relative alle spese. L’Ente di via Costa impegnerà nel 2024 11.8 milioni di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade: 30.4 milioni di euro per l’edilizia scolastica da fondi Pnrr con manutenzioni e adeguamenti normativi: 10.7 milioni di euro di spese di personale: 4.7 milioni di euro nell’ambiente. in particolare di costi di interventi sul Rio Santa Croce e per i consorzi di bonifica: 5 milioni di euro sulla formazione. Spiccano poi 121.3 milioni di somme da restituire allo Stato. Relativamente alle entrate, i contributi in conto capitale da Stato, Regione e altre amministrazioni assommeranno a 15.3 milioni di
euro: 1 milione di euro arriverà dai proventi da sanzioni per violazioni del codice della strada. con una nuova gestione delle attività degli autovelox. I cui posizionamenti saranno rivisti e che dovrebbero portare a un incremento degli incassi: dal beni dell’ente arriveranno 650mila euro, completamente costituiti
dai fitti attivi versati dal Ministero dell’Interno per Questura e Prefettura: altri 3.1 milioni di euro giungeranno dall’addizionale Tari. Infine, da entrate tradizionalmente alte come Imposta provinciale di trascrizione e Rc auto giungeranno complessivamente circa 37 milioni di euro. Ma proprio in questa somma
rientrano i 22 milioni di euro da restituire allo Stato.
Il Presidente della Provincia, Gerardo Stefanelli ha evidenziato come “il documento così costruito e portato all’attenzione dell’organo consiliare sintetizza, in un processo decisionale che, prendendo in molti casi spunto dalle risultanze dell’anno precedente oltre che dagli strumenti di programmazione pluriennali, definisce, circoscrivendole in termini numerici, le scelte di questa amministrazione esplicitate nel documento di indirizzi in un’ottica annuale e triennale, tenuto conto delle indicazioni e dei principi introdotti dalle manovre recenti. Si tratta di un percorso abbastanza complesso che in questi ultimi anni si è oltremodo complicato per la presenza di ulteriori limiti e vincoli che rendono sempre più laboriosa la redazione del documento ed il mantenimento degli equilibri parziali e generali”.
I Comuni non versano l’addizionale Tari alla Provincia e l’Ente di via Costa corre ai ripari: con ,diffide e messe in mora. E una circostanza emersa ieri nel corso del Consiglio provinciale che ha approvato il Bilancio di previsione 2024. Quella dell’addizionale sull’imponibile Tari, ovvero il tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente. costituisce da sempre una delle principali entrate delle Province: nel caso di quella di Latina, circa 3 milioni di euro per il 2024, anno per il quale con proprio decreto. il presidente Gerardo Stefanelli ha abbassato l’aliquota al 5%. L’Ente però ha da sempre registrato una certa difficoltà a incassare le quote di quei Comuni che riscuotono direttamente l’imposta, per quella che, in una nota dell’Ente, viene definita “una atavica riluttanza da parte del Comuni stessi al riversamento della quota dovuta alla Provincia”. Per questo, ora. la Provincia sta provvedendo a notificare ai Comuni morosi le lettere di diffida e di messa in mora, per poi arrivare, in caso di assenza di riscontri, all’emissione di decreti ingiuntivi, come già avvenuto in passato con la Latina Ambiente, società fallita che gestiva la raccolta rifiuti nel Comune capoluogo. Se questo dell’addizionale Tari spicca perché relativo ai Comuni, c’è un altro tema di evasione che tocca via Costa: si parla della Rc Auto. La Rc Auto infatti, non dispone di strumenti adeguati per la puntuale verifica della base imponibile e per l’accertamento di eventuali fenomeni di evasione od elusione dell’imposta. Il criterio adottato per stimare il gettito con il relativo fondo crediti di dubbia esigibilità da inscriversi nel bilancio di previsione è stato quindi quello della valutazione dell’andamento storico degli accertamenti effettuati nell’ultimo quinquennio, rapportato agli Incassi del medesimo periodo.