In questi giorni si è acuita la polemica intono al Piano per il Dimensionamento scolastico approvato dal Consiglio Provinciale di Latina. Abbiamo chiesto al Presidente della Provincia di Latina e Sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli di fare chiarezza sul tema.
Questa scelta della Provincia sta creando malumori?
Seguo il dibattito animato, mi spiace che però sia sceso su un piano offensivo e denigratorio, anche con l’uso di toni ed espressioni poco appropriate a chi rappresenta le istituzioni educative. Proprio loro dovrebbero dare l’esempio del confronto e della dialettica. Detto ciò, a me pare evidente che i malumori derivino più da personalismi e campanilismi che da una reale attenzione a studenti e famiglie. Il nostro obiettivo è solo quello di offrire ai ragazzi un’offerta formativa più efficace attraverso un’organizzazione e una pianificazione più solide.
Che cos’è il dimensionamento scolastico e di chi è la competenza?
È un procedimento articolato attraverso il quale, ogni anno, si razionalizza e programma la rete scolastica. Ogni anno la Provincia di Latina, che ha competenza sugli istituti superiori, è chiamata a presentare una proposta di Piano di Dimensionamento, a seguito delle interlocuzioni con tutti gli attori del mondo scolastico: Comuni, Dirigenti Scolastici, Provveditorato e Sindacati. La proposta di Piano, approvato dal Consiglio provinciale , viene sottoposto alla Conferenza Regionale Permanente che ha potere di accoglierlo, respingerlo e/o procedere alla sua riformulazione.
Qual è stato il Piano proposto dalla Provincia?
Il Piano di Dimensionamento per l’anno scolastico 2025/26 è stato votato all’unanimità da tutto il Consiglio Provinciale che, nella seduta del 31 Ottobre, ha accolto le proposte dei Comuni di Minturno e SS. Cosma e Damiano per una nuova riorganizzazione territoriale delle scuole superiori afferenti i territori di Castelforte, Minturno e SS. Cosma e Damiano.
Nello specifico è stata proposta l’istituzione di un nuovo Istituto d’Istruzione Superiore (IIS), con sede a Minturno, costituito dal Liceo Scientifico L.B. Alberti, l’ITIS di SS. Cosma e Damiano e l’ITE Fusco di Castelforte e, a seguito di ciò, la riunificazione dell’IC Fusco di Castelforte con l’IC G. Rossi di SS. Cosma e Damiano, ridistribuendo e riaccorpando i singoli plessi per gradi. In questo modo si avrebbero due poli distinti, da una parte il nuovo IIS che accoglierebbe gli Istituti Superiori e circa 1000 studenti e dall’altra un unico Istituto comprensivo di scuola primarie con 900 studenti; in questo modo verrebbe risolta l’eccezionalità di un Omnicomprensivo che non ha più motivo di esistere.
Qual è il limite di un Omnicomprensivo?
L’Omnicomprensivo è una scelta eccezionale che consente di riunire sotto un’unica dirigenza tutti i gradi della scuola, dall’infanzia alle superiori. Viene disposto quando, per particolari condizioni territoriali, non è possibile procedere ad accorpamenti per gradi di istruzione omogenea.
L’attuale onnicomprensivo deriva da un accorpamento del 2016, che non ha dato i risultati sperati, in cui fu riunito il Liceo Scientifico di Minturno con l’Istituto superiore e le scuole di Castelforte. I risultati di questi anni ci hanno dimostrato che non è stata una scelta felice.
Contestualmente continuava ad esistere sul territorio una sede distaccata dell’Istituto Pacinotti di Fondi con una dirigenza a oltre 50 km di distanza.
L’attuale proposta della Provincia mira, invece, a riorganizzare le scuole secondo le indicazioni delle Linee Guida Regionali e il naturale assetto che le autonomie dovrebbero avere dividendo le scuole primarie dalle superiori.
Questo cosa comporterà? Verrà chiuso qualche plesso e ceduta un’autonomia? È coerente creare un IIS che raccoglie indirizzo diversi?
Sostanzialmente non cambierà nulla. Ciascun plesso rimarrà dov’è, semplicemente gli Istituti comprensivi di scuole primarie di SS. Cosma e Damiano e di Castelforte saranno gestiti dallo stesso Dirigente; mentre i tre istituti Superiori saranno diretti da un unico Dirigente.
Per quanto riguarda la gestione unitaria di scuole primarie di più comuni non si tratta di un’eccezionalità, esistendo già per le comunità di Minturno e Spigno, di Lenola e Monte San Biagio, di Roccagorga e Maenza, di Roccasecca e Priverno, di Sezze e di Bassiano.
Non mi sembra una situazione drammatica né penalizzante.
Sul territorio continueranno ad esistere due autonomie, solo con una ridistribuzione interna degli studenti, basata puramente sull’ordine e grado.
L’Omnicomprensivo prevedeva già l’accorpamento del Liceo Alberti (704 studenti) con il tecnico di Castelforte (111 studenti); questa unione diventa più coerente inglobando anche la scuola superiore di Santi Cosma e Damiano (129).
Nella Provincia di Latina esistono già altri esempi di IIS come, ad esempio, il Campus Ramadù dei Licei di Cisterna, il Fermi Filangieri di Formia, il Pacifici De Magistris di Sezze e il Marconi e San Benedetto di Latina.
Nelle motivazioni addotte qual è la sua funzionalità?
La funzionalità dell’IIS è quella di creare un unico Polo di formazione superiore che permetta non solo di ampliare l’offerta curriculare, ma anche di potenziare l’esistente e dotare il nuovo istituto di un organo collegiale come il Consiglio di Istituto che coinvolga nelle decisioni essenziali tutti gli attori del mondo scolastico (famiglie, studenti, professori, dirigente) garantendo la massima rappresentatività degli interessi. L’obiettivo è quello di creare un polo di istruzione superiore per il Sud Pontino che possa accogliere la crescita degli indirizzi tecnici, ordinari e sperimentali, e fornire nuovi percorsi potenziati agli studenti.
Quali sono le potenzialità dell’IIS per il Sud pontino?
Il Polo di formazione superiore darebbe concretamente la possibilità di garantire una didattica formativa funzionale alle esigenze dei vari territori che abbraccia, fino ad arrivare, nei prossimi anni, alla costruzione di una nuova sede destinata agli istituti tecnici in una zona facilmente raggiungibile non solo dai Comuni dell’entroterra ma anche da quelli fuori regione, per la sua particolare collocazione geografica e per il posizionamento su una rete con una viabilità alternativa che eviterebbe a tanti studenti di allontanarsi verso altre aree, molto più lontane e caotiche. Si darebbe vita ad un nuovo Polo di istruzione superiore del Sud Pontino in grado di ampliare l’offerta formativa e dotato di tutti gli ambienti didattici come laboratori idonei, palestre e punti di aggregazione.