Il Presidente della Provincia ridefinisce il campo largo: “Deve essere quello delle idee, non quello di chi sta assieme per fare numero”.
<<Prima di parlare di campo largo e alleanze bisognerebbe parlare di cosa vogliamo per le nostre città e per la Regione Lazio>>. Il presidente della Provincia e sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli sposta il focus del dibattito in corso, smonta la prosopopea del campo largo che già esiste nel Lazio e lancia l’idea, per le comunali, di coalizioni civiche improntate sul fare, sganciate dall’appartenenza partitica.
<<Da tempo assisto a una politica urlata, dove sembra che ognuno debba spararla più grossa. Una politica fatta di tifoserie non di persone impegnate a fare il bene del proprio territorio. Credo sia arrivato il momento di fermare questa deriva>> esordisce il Presidente Stefanelli. <<Ci sono appuntamenti importanti durante i quali misurare il nuovo percorso. Non possiamo perdere l’occasione>>. Ovviamente il riferimento è alle regionali e alle comunali 2023. <<Sento parlare di campo largo, di alleanza ampia, spesso facendo riferimento al modello Lazio di Zingaretti. Ma nessuno che parli di programmi, di idee, di cose fatte e cose da fare. Prima dobbiamo capire se questa amministrazione regionale ha governato bene>>. E secondo Stefanelli da migliorare c’è parecchio <<La Regione Lazio in questi anni ha penalizzato ancor di più, se possibile, le province. C’è stato un accentramento enorme di poteri in capo a Roma, lasciando minime le competenze dei territori. Ma è qui che si pianifica e si prendono le decisioni. Non si può ridurre il Lazio a Roma Capitale. Prima si pone questo punto e poi del resto. Rifiuti? Che vogliamo fare, come li vogliamo gestire? Io sono contrario a questi atteggiamenti da no precostituiti che tengono fermo tutto il settore. La politica deve decidere, ma sul serio, non per finta. Riconosco all’Amministrazione Zingaretti di aver sistemato il bilancio, ma poi tante cose non vanno e da questo bisogna partire per costruire un’alleanza vincente>>. Stefanelli respinge anche il discorso sul modello Lazio, sul campo largo che già esiste e amministra la Regione. <<L’attuale maggioranza è nata in tempi diversi e non si può considerarla buona per tutte le stagioni. Quando è nata non esisteva il Terzo Polo ad esempio. Ma dobbiamo anche ricordare che Zingaretti non aveva una maggioranza ed è stato costretto a fare accordi>>. Dunque si riparte da zero o quasi, per il futuro. <<Vogliamo capire come costruire alleanze e questo si fa sui progetti. Poi vengono i nomi. Un metodo che va adottato anche nei comuni al voto>>. Dove, spiega Stefanelli, l’obiettivo è costruire coalizioni civiche che mirino al bene della città, facendo le cose, senza necessariamente rispettare gli schemi dei partiti. Penso al modello Aprilia, dove c’è una maggioranza che non è etichettabile politicamente ma che in dieci anni di cose ne ha fatte tante, può portare risultati>>. Per quanto riguarda invece il Terzo Polo, il primo obiettivo sono le regionali. << Lunedì come Italia Viva faremo un’assemblea nel corso della quale confrontarci e pianificare le prossime iniziative>>. Per la regione si lavorerà ad una lista forte, assieme ad Azione. <<Io non sarò della partita, nel senso che non intendo candidarmi – afferma Stefanelli – Sono Presidente della Provincia e continuerò a fare questo. Ma darò certamente il mio contributo per far crescere il Terzo Polo nel nostro territorio. Sono convinto che possiamo arrivare in doppia cifra alle elezioni regionali. I margini di crescita sono enormi>>.