Parla il presidente della Provincia, candidato alle elezioni Europee con Stati Uniti d’Europa
A proposito di elezioni europee, presidente, come va la campagna elettorale?
«Il dibattito nazionale sui temi europei è deludente, si continua a volare basso. Si vivono le elezioni europee come un sondaggio sulla popolarità di leader che chiedono il voto per non andare in Europa, e sulla forza elettorale di partiti politici interessati più ai successivi rimpasti nei governi nazionali e regionali che al futuro dell’Unione. L’idea degli stati uniti d’Europa è l’unica idea politica forte sul piano politico di questa tornata elettorale. Detto questo noi stiamo girando molto, incontrando persone e percorrendo territori per spiegare bene quanto il livello del nostro benessere economico, sociale e democratico dipenda, in un mondo sempre più globalizzato, da una maggiore forza economica e politica dell’Europa, e quindi da una maggiore integrazione tra gli stati continentali».
Come va invece il suo personale ‘cammino’ verso l’Europa?
«E’ sicuramente una esperienza impegnativa dal punto di vista politico e sfibrante da quello fisico, ma è anche la prima volta che corro da outsider e quindi mentalmente più libero, senza il peso del consenso a tutti i costi .Posso dirle che sento però la responsabilità di poter essere una scelta per quegli elettori delle province di Latina e Frosinone che non vogliono votare candidati di destra ma che vogliono comunque scegliere persone dei loro territori: più di un milione di abitanti a cui le altre forze del campo liberale e democratico hanno sottratto questo tipo di scelta».
Si sente all’altezza di questa sfida?
«Dopo una lunga esperienza amministrativa negli enti locali mi sento all’altezza di affrontare un impegno politico di rappresentanza più ampio. Lo faccio con la credibilità di chi ha portato su questo territorio 100 milioni di fondi europei in due anni: fondi che serviranno a rendere le scuole superiori più moderne funzionali e sicure, e ad innovare e migliorare finalmente il nostro servizio idrico senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini/utenti. Obiettivi di cui molti hanno parlato per tanti anni, senza riuscire a dare le risposte adeguate. E’ vero che siamo stati fortunati con la ‘contingenza’ del Pnrr, ma è anche vero che siamo stati bravi e concreti a livello amministrativo. In più me lo lasci dire, il Pnrr è lo dimostrazione più lampante che ci sia bisogno degli stati uniti d’Europa».
Fondi Pnrr anche per il servizio idrico.
«Quando dico che l’Europa è già qua, intendo dire che è anche grazie all’Europa se il nostro territorio sta cambiando, crescendo ed evolvendo. Da anni come amministratore parlo della necessità e volontà di raggiungere un modello di smart city ottimizzando i servizi e migliorando la qualità di vita di tutti i cittadini. In questo l’Unione Europea gioca un ruolo fondamentale: è soprattutto grazie ai suoi fondi che nel territorio pontino abbiamo potuto investire sul Servizio Idrico Integrato, che non significa solo migliorare l’erogazione di un bene per tutta la comunità, ma anche salvaguardare l’utilizzo della risorsa idrica e dare importanza al rispetto dell’ambiente e del suolo su cui si lavora
Presidente un suo giudizio sulle polemiche seguenti alla definizione delle commissioni consiliari in Provincia ?
«Le scelte fatte sono coerenti con l’assetto politico istituzionale che guida la provincia da inizio 2022, e sono anche scelte che valorizzano le competenze e le sensibilità che i presidenti eletti hanno espresso nelle loro esperienze professionali e di amministratori comunali. Questo è un elemento che ci tengo a sottolineare perché indica come la competenza sia ancora un valore per una parte della politica».
Fratelli d’Italia e la Lega lamentano una incoerenza rispetto ai governi nazionali e regionali.
«Si tratta di una polemica tutta interna al centrodestra che evidenzia ancora una volta come questa coalizione abbia molte differenze programmatiche al suo interno, e sia divisa anche sul modo di rappresentare le cariche istituzionali che si rivestono. Probabilmente il carattere proporzionale della competizione elettorale e le incoerenze tra il posizionamento europeo e quello nazionale di Forza Italia le sta accentuando ancora di più in questo periodo. Credo, tra l’altro, che aumenteranno nei prossimi mesi in sede di formazione del futuro Governo europeo. Non penso che i popolari europei potranno condividere i valori e i progetti dei conservatori e dell’ultradestra europea. La verità è che quando negli enti locali si ragiona con lo schema delle ‘gabbie’ di coalizione, si dà vita spesso ad amministrazioni travagliate e/o inconcludenti che fanno poco e male».
Si riferisce alle polemiche degli ultimi giorni tra le forze alleate che governano la città di Latina?
«E’ uno schema che vale ovunque non solo nella città capoluogo: se si analizzano le esperienze amministrative territoriali che hanno concretamente cambiato volto ai territori, generando progetti, facendo fiorire città e appassionare comunità, ci si rende conto che sono tutte esperienze nate su visioni chiare e condivise di città e non su concetti di geografia politica, o peggio su spartizioni partitiche o peggio ancora correntizie all’interno dei partiti. Invece le persone e le idee hanno ancora un Valore fondamentale che viene ignorato solo da chi idee e visione non ha, se non quella di mostrare muscoli e di occupare posizioni . Capisco che sono ragionamenti ancora ‘troppi alti’ per una politica locale che negli ultimi tempi mi è sembrata piu’ impegnata in regolamenti di conti che nell’elaborazione di progetti per il territorio».