Meritare l’Europa: per una politica che ragiona oltre gli steccati.

L’intervista di Tonj Ortoleva su Latina Oggi

Ad una settimana esatta dalla Scuola di Formazione Politica di Italia Viva ‘Meritare l’Europa’ quali sono le sensazioni?

Il tempo a volte moltiplica e amplifica le emozioni. Mi sento grato per aver potuto portare nella mia terra la passione e la grinta di quasi trecento ragazzi. Momenti come questi sono impagabili, non solo per chi fa politica ma per chiunque vive con passione la realtà. Con un parterre di ospiti esclusivi siamo potuti andare a fondo delle questioni più attuali, interrogarci sul senso della democrazia e sul ruolo che la “bella politica” può e deve avere. Viviamo in una società che vive sempre in superfice, che diventa il riflesso di una politica ha perso la sua istanza primordiale e il suo contatto con la vita quotidiana. In tre giorni siamo riusciti ad unire i protagonisti del futuro, voci autorevoli, amministratori e politici intorno ad una discussione viva ed appassionata.

Abbiamo parlato di ospiti importanti, tanti nomi e altrettanti temi. Eppure, non è stata una scuola aperta solo ai panel di Italia Viva, indice forse di una possibile apertura ad altri partiti?

‘Meritare l’Europa’ è una scuola di formazione politica e come tale conserva la sua essenza libera e indipendente. L’errore in politica a mio avviso risiede proprio in questo, nel non saper vedere oltre il colore partitico. Abbiamo bisogno di ampliare le nostre menti, di affinare il nostro spirito critico e costruire invece che demonizzare. I giovani, o chiunque ambisce a fare politica, deve avere in mente proprio questo. I panel proposti, i momenti di discussione e anche quelli più conviviali, non erano un ‘fatto’ di Italia Viva, ma un momento prezioso di cittadinanza attiva, di stimolo, di confronto e di condivisione.

Qual è stata la risposta territoriale ad un evento così complesso e sicuramente insolito in un contesto provinciale?

Gaeta ci ha accolti molto bene, sono particolarmente orgoglioso di come i partecipanti tutti abbiamo potuto conoscerla. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato attivamente alla realizzazione della scuola. Spesso sottovalutiamo il potenziale dei nostri luoghi, mentre posso dire che ancora una volta abbiamo dimostrato le potenzialità del nostro territorio. Sono stato anche felice di aver ricevuto, all’apertura dei lavori, il Sindaco di Gaeta Cristian Leccese e l’amico Cosimo Mitrano. Un segno importante, che dimostra l’apertura di una scuola che nasce con uno spirito molto più aperto di quello che si pensa.

Lei ha scelto di condividere il suo tavolo tematico e il valore locale nel mondo globale come tema di discussione. Quale crede sia il suo valore locale?

Da sindaco ho sempre ambito a costruire la città che avevo in mente, lo ho fatto e lo sto facendo ancora con la dedizione di chi ama e conosce la propria comunità. Come Presidente di Provincia ho cercato di mantenere quella visione, di unire e costruire con i Comuni un nuovo percorso. Da uomo politico ho iniziato a lavorare ad una nuova classe di buoni amministratori, lo ho fatto con chi condivide questa stessa necessità di creare quell’ inversione di passo per una politica che realizzi. Daniele Piccinella é uno di questi ed insieme abbiamo voluto sottolinearlo con un tavolo da un taglio molto più concreto. La nostra capacità di realizzare su scala locale è determinante per quantificare quanto la nostra azione politica possa fare a livello globale.

Quali scenari pensa possa aprire questa suo ruolo così attivo in Italia Viva e come immagina il futuro?

Ho vissuto questa scuola con la passione e la curiosità di chi ama questo tipo di politica, quella che unisce, che aggrega, che coinvolge, che fa nascere il desiderio di percorrere anche strade non semplici. Esistono tanti motivi per cui si sceglie di far politica, io ho ben in mente il mio. Quindi, faccio a me stesso, lo stesso augurio che ho fatto ai ragazzi di avere abbastanza curiosità per proseguire il cammino e di tenere ben a mente che possiamo sempre scrivere le sorti del futuro. Il cammino è faticoso, richiede coraggio ma anche tanta costanza e soprattutto nuovi orizzonti da ammirare e raggiungere.

‘Meritare l’Europa’: tracce per un’altra politica

La scuola di formazione politica di Italia Viva a Gaeta

La scuola

Si è conclusa domenica la tre giorni dedicata alla scuola di formazione politica di Italia Viva ‘Meritare l’Europa.

Quasi trecento ragazzi si sono dati appuntamento a Gaeta per un weekend interamente dedicato agli under 35, alla formazione e alla capacità di affrontare i grandi temi dell’attualità. Tra gli ospiti interlocutori come Cassese, Riotta, Orfini, Diamante, Caiazza, Madre Luisa,  Madia, Annibali e le file nazionali e regionali di Italia Viva da Maria Elena Boschi a Raffaella Paita, da Roberto Giachetti a Francesco Bonifazi,  senza dimenticare Teresa Bellanova, Ivan Scalfarotto, Felice Casini e Luciano Nobili.

I panel proposti durante ‘Meritare l’Europa’ hanno spaziato dal concetto di democrazia fino alla giustizia, passando per l’intelligenza artificiale fino ad arrivare alle tutele che richiedono i social. Non sono mancati momenti conviviali e di aggregazione per sedimentare lo spirito di gruppo e promuovere il protagonismo attivo dei giovani, che hanno scandito le tre giornate e contribuito a creare l’habitat naturale della scuola.

Location speciale della quinta edizione della scuola voluta da Matteo Renzi è stata Gaeta, in territorio pontino e soprattutto “a casa” di Gerardo Stefanelli, Presidente della Provincia di Latina, Sindaco di Minturno e candidato per la circoscrizione Centro di Italia Viva alle ultime elezioni europee.

Il racconto di Gerardo Stefanelli

“ Per me è stato motivo di grande orgoglio  poter ospitare  nel Sud Pontino ‘Meritare l’Europa’, non solo per l’attestazione di stima e fiducia che ancora una volta Matteo Renzi dimostra di avere nei miei confronti ma, soprattutto, per la valenza della scuola stessa, che racchiude i motivi per cui ho scelto e continuo a scegliere di fare politica  –ha esordito Gerardo Stefanelli, commentando l’esperienza della scuola appena terminata – Credo che ci sia un lampante bisogno di coinvolgere attivamente i giovani  e ritrovare il fondamento sociale dell’azione politica per costruire una nuova classe politica pronta ad agire nella quotidianità della vita delle persone.  Noi, viviamo in una società emotivamente spenta, che ha perso il desiderio di essere parte integrante di una comunità attiva. Tutto questo ha alimentato un crescente disinteresse per la politica, che si sta ripiegando su stessa, perdendo la sua originale vocazione.

Ecco perché, diventa fondamentale rigenerare e dare nuova linfa ai giovani che ambiscono ad essere quella parte attiva, aiutandoli e sostenendoli nel loro percorso di crescita. I giovani vogliono e devono fare politica con motivazione, passione e dedizione. Una dedizione che deve essere desiderio ardente di fare, di mettersi in discussione, di provare e magari anche sbagliare, ma comunque impegnarsi costantemente. E noi – questa loro voglia – dobbiamo essere in grado di incanalarla come una potentissima risorsa perché il loro entusiasmo sia la parte viva di un progetto che vuole crescere. Questi giorni per loro sono stati l’opportunità di scendere a fondo delle vere questioni della politica, di esplorare le tematiche, ampliare i loro orizzonti per mettere a fuoco gli obiettivi da prefissare e definire le proprie aspirazioni. Per noi, invece, è stata una boccata di ossigeno, un’iniezione di entusiasmo e voglia di fare e una scuola ancora più importante, perché dal confronto diretto con loro possiamo indagare una complessità che spesso ci sfugge. Una scuola politica di formazione è tutto questo, uno scambio che accresce, arricchisce ed emoziona e soprattutto un posto in cui meritare insieme una nuova politica, in cui confrontarsi, riflettere e immaginare nuovi spunti per definire i progetti del domani. Quindi, ringrazio Italia Viva per aver scelto Gaeta come sede, tutta l’organizzazione e gli ospiti per questa speciale full immersion e soprattutto i ragazzi che sono stato il valore aggiunto di cui avevamo bisogno.”